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Nella percezione di molti la previsione dei terremoti con un breve anticipo sembra lo strumento ideale per ridurne l’impatto. Queste previsioni, oltre ad essere assai difficili per le caratteristiche stesse del processo fisico che genera i terremoti, sono di scarsa utilità pratica. Meglio è puntare su previsioni a lungo termine, già oggi disponibili e che consentono la messa in opera di opere di prevenzione efficaci. Ma ancor prima delle difficoltà tecniche, un ulteriore ostacolo è rappresentato da difficoltà di ordine politico e culturale che rendono assai problematica l’opera di prevenzione.
Prevedere i terremoti
Dario Albarello, docente di Geofisica presso l'Università di Siena, già direttore del progetto per la previsione a breve termine dei terremoti, voluto dal Servizio nazionale di protezione civile e dall’istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, ci parlerà di come non siano i terremoti ad uccidere, ma le costruzioni malfatte a crollare. E che esiste una carta dei rischi: anche la Prefettura dell’Aquila, poi crollata, era compresa tra gli edifici a rischio, in una zona ad alto rischio.
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