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Il Paesaggio arabo normanno, ha ottenuto il riconoscimento Unesco come Patrimonio dell’Umanità. Occorre però procedere oltre le eccellenze delle chiese e dei palazzi. Le meravigliose architetture e decorazioni possono essere pienamente comprensibili e apprezzabili solo in rapporto al paesaggio cui partecipavano che, seppure massacrato negli ultimi decenni, è ancora presente, individuabile con chiarezza o immaginabile con qualche artificio, dentro e nei dintorni della città.
Il paesaggio arabo normanno di Palermo
Giuseppe Barbera
(professore ordinario di Colture Arboree all’ Università di Palermo)
Nel 1072, i normanni trovarono Palermo circondata da un paesaggio che, in un mosaico di tessere diverse, congiungeva la natura delle regioni costiere mediterranee che l’uomo, fin dall’inizio della storia, aveva modificato in ragione dei suoi bisogni vitali, economici edestetici. Nasce in quel tempo la città del Genoard (Jannat al-ard, paradiso terrestre), il mito della Conca d’oro, terra fertile e bella, elogiata nel mondo medievale.
Nel paesaggio, dove la natura viene modificata dalla storia e percepita dalla cultura, si
compie la fusione tra arabi e normanni.
Nel paesaggio, dove la natura viene modificata dalla storia e percepita dalla cultura, si
compie la fusione tra arabi e normanni.
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