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Cacciatori, raccoglitori, inventori... ma soprattutto viaggiatori. Fin dalle origini africane, la razza umana ha rincorso l'orizzonte alla ricerca delle nuove terre che vi si nascondevano, spinta da una curiosità insaziabile o dalla necessità di sopravvivere. Questa odissea di conquista del pianeta è ancora oggi scritta nel nostro DNA, e stasera a leggerla per voi saranno due ricercatori, davanti a un boccale di birra. Se lo sono meritato - dopotutto, veniamo tutti da molto lontano.
I batteri: cosa dicono di noi?
Silvia Ghirotto
(Ricercatrice - Università di Ferrara)
Non siamo abituati a pensarci, ma almeno due chili del nostro peso corporeo sono rappresentati da batteri. Questi microscopici passeggeri sono con noi da sempre e hanno accompagnato l'uomo fuori dall'Africa nelle migrazioni che lo hanno portato a colonizzare tutto il Pianeta. Per questo motivo, studiarli può aiutarci a capire qualcosa di più sulla nostra storia, rispondendo a domande rimaste, fino ad ora, irrisolte. Durante il corso della serata parleremo di batteri, di DNA e di come la genetica possa fare luce sugli straordinari viaggi dell'uomo attraverso i continenti.
Sul tetto del mondo: l'uomo e l'adattamento agli ambienti estremi
Guido Gnecchi Ruscone
(Post-doc - Università di Bologna)
Dalla sua culla in Africa, la specie umana si è diffusa su tutto il pianeta, affrontando ogni sorta di ambienti ostili. Tra una birra e l'altra, vedremo qual è stato il ruolo della selezione naturale nel modellare la nostra storia evolutiva concentrandoci su uno degli esempi più eclatanti: l'adattamento all'alta quota delle popolazioni che per millenni hanno abitato i “tetti del mondo”. Vedremo quando e con quali meccanismi si sono originati questi adattamenti e come lo studio del nostro passato possa aiutarci a capire meglio il presente e a prevedere risposte a sfide future.
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