I principi della Costituzione e le nuove immigrazioni

A partire dall'entrata in vigore del Decreto Minniti-Orlando che riforma il processo in materia di asilo e immigrazione e con la firma dell'accordo in forma semplificata con le autorità libiche, si è determinato un articolato ed importante dibattito - tanto a livello di società civile, quanto nella dottrina giuridica - sulla compatibilità delle nuove normative con i principi costituzionali, l'ordinamento europeo e la Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo.

Durante la seconda metà del Ventesimo secolo è proprio il femminismo ad avanzare al welfare una delle critica più severe: che esso riproduca un modello politico paternalistico e politicamente improduttivo. Quella riflessione, in parte fagocitata e mutata di segno dall’ideologia neoliberale, ha finito per trasformarsi in un eccezionale argomento anti-egualitario ed anti-femminista.

Le politiche dell’Unione europea e dell’Italia in materia di immigrazione e asilo sono sempre più orientate verso l’esternalizzazione, verso la cooperazione con Paesi terzi che non offrono alcuna garanzia sotto il profilo del rispetto dei diritti umani. Quanto queste politiche sono compatibili con gli obblighi sanciti dai trattati internazionali?